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Giacomo Ceruti detto il Pitocchetto (Milano 1698-1768) arriva a Brescia da Milano ventitreenne. Qui lavora per la nobiltà locale realizzando ritratti e pale d’altare per più di un decennio; in seguito si trasferirà a Padova, per poi fare definitivamente ritorno nella sua città d’origine. È però soprattutto a Brescia che il pittore mette a punto un genere suo proprio, se vogliamo, una variante delle scene di strada che concentra l’attenzione sui poveri. Si dedica a dipinti, anche di grande formato, in cui restituisce alla figura del mendicante una dignità, distinguendosi dalla legione dei pittori che in tali soggetti coglie solo spunti grotteschi e canzonatori. Con Ceruti – detto il Pitocchetto proprio per questa sua “vocazione” pauperista – si assiste a un primo tentativo di pittura “sociale”.