Napoli, 1940. Alla vigilia dell’entrata in guerra dell’Italia, dentro una bolla di normalità irreale che avvolge la città, due eventi segnano il lavoro del commissario Alberto Sorrentino, da poco stabilitosi nella nuova sede della questura: l’arresto di un giovanissimo borseggiatore, tra la cui refurtiva spicca un ciondolo prezioso a forma di croce, e l’omicidio cruento di un ricco chirurgo, imparentato con la nobiltà napoletana e legato ai pezzi grossi del partito fascista.
I casi, all’apparenza molto distanti, condurranno il commissario – a sua volta segnato da una storia personale in bilico tra la voglia e la paura di tornare ad amare verso un’unica indagine, fino a certi locali interrati di vico San Domenico Maggiore connessi alla leggendaria figura del principe di Sansevero.
Con il suo metodo d’indagine fondato sugli interrogatori meticolosi, insensibile a qualsiasi pressione del regime mentre condivide ipotesi investigative con l’amico cronista e notti insonni con la donna più vera che abbia mai conosciuto, Sorrentino arriverà alla soluzione del mistero in maniera inaspettata, ricavandola da un contesto di dolore, violenza e prevaricazione.
Il commissario Alberto Sorrentino torna in un nuovo romanzo sullo sfondo della Napoli degli anni Quaranta.