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Il vangelo secondo Eduardo
註釋Entrare nel Teatro di Eduardo come si entra in un mistero. È in fondo un percorso iniziatico. Immaginiamo nel mondo di Eduardo, “ultimo Re Magio”, un Cristo che entra nelle sue commedie e si commuove, come un bambino. La sua è una poetica necessaria in un tempo di banalizzazione del pensiero. Un amore poetico e politico per la terra e il suo destino. Lo sguardo di Eduardo sui diversi e gli ultimi educa all’inclusione, alla convivialità; chiede riscatto per gli esclusi di oggi e per i morti di ieri. Un Teatro dove elaborare utopie possibili e da cui apprendere “buone pratiche” di giustizia. Con il desiderio di realizzare un possibile “paradiso in terra” piuttosto che rimandare tutto al Cielo... «Questi santi che vanno a olio come i lampioni della piazza incuriosiscono De Pretore Vincenzo. Ma i santi proteggono davvero tutti? Insomma, hanno una morale? Certo di santi ce ne sono per ogni categoria, per ogni mestiere. Ma ci sono anche santi protettori di ladri? [...] Natale in casa Cupiello mette in scena due presepi, uno di terracotta e uno di carne. Un presepio perfetto e uno imperfetto. Può esserci un dialogo silenzioso tra i due presepi: la Santa famiglia e la famiglia disastrata di Luca Cupiello. [...] Filumena Marturano è una montagna di dignità, di bellezza morale, direbbe Pasolini. Cristo si commuove perché assomiglia per piglio e fortezza alla Cananea. Perché anche la Cananea a un Cristo che dice: “non è lecito dare il pane dei figli ai cani”, risponde: “ma i figli sono figli”». Marco Campedelli