登入
選單
返回
Google圖書搜尋
Il progetto autobiografico delle Familiares di Petrarca
Roberta Antognini
出版
LED Edizioni Universitarie
, 2012-05-10T00:00:00+02:00
主題
Literary Criticism / General
Literary Criticism / European / Italian
Literary Criticism / Medieval
ISBN
8879165585
9788879165587
URL
http://books.google.com.hk/books?id=6HXQDwAAQBAJ&hl=&source=gbs_api
EBook
SAMPLE
註釋
Le Familiares, o Familiarium rerum liber come Petrarca intitola l’opera dedicandola all’amico Ludwig van Kempen, sono una raccolta in 24 libri di 350 epistole latine, scelte tra le molte scritte a numerosi destinatari nel corso della sua vita. Come chiaramente affermato nella dedicatoria, l’intenzione di raccogliere le lettere nasconde un progetto autobiografico preparato con estrema cura, impresa originale per cui non esistevano veri modelli. I soli che Petrarca riconosce sono classici, in particolare Cicerone e Seneca. Nessuno medievale e nessuna menzione delle Confessioni di Agostino, benché l’idea di raccogliere ciò che è sparso sia squisitamente agostiniana e dia forma sia alle raccolte epistolari sia al Canzoniere. Nonostante le Confessioni siano generalmente considerate la prima autobiografia, a causa della natura versatile e multiforme del genere, è controverso se si possa parlare di “vera” autobiografia prima di Rousseau. Ma se l’autobiografia comporta un’interpretazione coerente dell’io da un particolare momento nel tempo, le Familiares sono un’autobiografia. Usando la teoria agostiniana di tempo e memoria, Petrarca riesce infatti nel geniale intento di scrivere la sua vita mediante una sequenza epistolare. A causa però della lunghezza e complessità del progetto (che bisognò dividere, iniziando le Seniles), e della peculiarità del mezzo paradossale scelto, la storia della lettura delle Familiares è difficile quanto l’opera stessa: benché lette da sempre come fonte biografica, soltanto alcune sono ritenute “veramente” autobiografiche, negando così la continuità della sequenza, secondo l’“epystolarum ordo”. Solo una lettura diacronica, che riconosca la dialettica fra natura frammentaria delle lettere e unità imposta dalla raccolta, è in grado di rivelare l’autobiografia – nel senso così petrarchesco di rendere la precarietà della vita – come il tema guida dell’epistolario.