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Storia dei nomi cognomi e pecchi a Nicolosi (CT) e non solo
Pietro Magrì
出版
Booksprint
, 2024-11-18
主題
History / Essays
ISBN
9791256595341
URL
http://books.google.com.hk/books?id=ATYyEQAAQBAJ&hl=&source=gbs_api
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註釋
Questo libro è una raccolta di nomi, cognomi e soprannomi provenienti da tutta Italia. Scoprirete la storia e l’origine dei nomi più comuni e rari. Conoscere la storia del proprio cognome può essere interessante per molte ragioni. In primo luogo, ci permette di creare un legame con i nostri antenati e con chi è venuto prima di noi e fa parte della nostra storia. In secondo luogo, il nostro cognome in qualche modo ci ha condizionato e ha influenzato la nostra vita. Inoltre, conoscere l’origine del proprio cognome può fornire informazioni sulla propria genealogia e storia familiare. Conoscere i nomi dei propri genitori è importante per molte ragioni; in primo luogo, ci permette di identificarli in modo univoco e di stabilire un legame con loro. I soprannomi siciliani sono importanti perché hanno fatto la storia particolarmente della Sicilia. Soprattutto in passato, le ’nciurie rappresentavano un modo per riconoscere subito qualcuno. Nel tempo passato la ricerca di un individuo non si basava tanto sul cognome ma, piuttosto, sul soprannome che veniva attribuito. Dietro i soprannomi dati ai siciliani c’è tutto un mondo da scoprire, da studiare e da analizzare. C’è stato, in Sicilia, un tempo in cui le persone non si identificavano sulla base del cognome o, per esempio, del titolo di studio, ma dal mestiere, da un difetto fisico o dalla parentela con un’altra persona. Si identificavano attraverso una ’nciuria (o soprannome), un peccu (o peccuru). Tutti modi, questi, per definire gli appellativi siciliani. Non si tratta soltanto di una tradizione popolare e folkloristica, perché consente anche di fare uno studio sulla lingua siciliana e sulla storia di quanti hanno abitato e abitano in Sicilia. La parola ’nciuria significa letteralmente “ingiuria”. Deriva dal latino iniuria, col significato di “fuori legge”, “ingiusto”. Secondo il senso comune, quindi, l’ingiuria è un’offesa, un termine denigratorio. Nel diritto civile e penale in Italia è un’offesa recata mediante parole, atti, o attraverso l’invio di scritti o disegni, all’onore o al decoro di una persona presente o con la quale si è in comunicazione postale, telefonica o telematica, perseguibile penalmente su querela dell’offeso anche in Sicilia.