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L'abbazia benedettina di Sant'Eufemia Vetere
註釋Il testo racconta la storia di un sito archeologico fra i più importanti che la Calabria custodisce; forse poco conosciuto, ma non per questo poco interessante. Ero poco più che adolescente quando ne ho sentito parlare per la prima volta e fu l'insegnante Renato Sgarrella, stimata figura di spicco della cultura di Lamezia e amico di famiglia che, sapendo del mio interesse per la storia, mi disse: "Sai che a Sant'Eufemia Vetere ci sono i resti di un'abbazia fatta edificare da Roberto il Guiscardo? Si dice vi sia stata sepolta Fredesenda, la madre del condottiero". Rimasi sbigottita e nella mia mente una serie di pensieri si accavallarono, chissà che storia avrebbero potuto raccontare quelle mura se avessero parlato! Fu così che, suo tramite, potei visitarla per la prima volta insieme a Carla, la figlia, e Clotilde, mia sorella, con la guida di un suo amico, il noto ed assai apprezzato studioso lametino, Dario Leone, il quale si interessava di recuperare frammenti e reperti provenienti dall'abbazia che oggi sono custoditi nel Museo Archeologico di Lamezia Terme.