“Nell'antichità indoeuropea gran parte dell'immaginario religioso e culturale di tutti questi popoli vedeva nel simbolo dell'albero e del suo frutto l'arcano della conoscenza, a cominciare dal Sicomoro in Egitto associato alla Dea Iside, sposa e madre del faraone sempre pronto ad offrire la conoscenza nascosta delle cose, dando da bere al faraone, la linfa della conoscenza, anche l'Acacia Albero venerato in tutto il mondo mediterraneo per essere un simbolo centrale di resistenza, anche con l'assenza di pioggia l'Acacia cresce . L'Arca dell'Alleanza o Arca dell'Alleanza, una cassa che serviva per ospitare le tavole della legge, questo continente di architettura è stato costruito in legno di Acacia. L'albero evoca anche l'immagine del salvatore, Gesù Cristo, che fu crocifisso su travi a forma di lettera T.1 come descritto nella Lettera di Barnaba2, scritta all'inizio del II secolo, descrive la croce (σταυρὸς) come simile alla lettera T: "doveva avere grazia nella figura della T". E dice che Mosè fece "figura della croce e di colui che doveva patire su di essa" (τύπον σταυροῦ καὶ τοῦ μέλλοντος πάσχειν) stendendo le sue braccia per salvare il popolo dalla sconfitta (cfr Es 17,8-13 ). Nell'opera di Giustino martire3 (100 -165 d.C.) la croce (τὸν σταυρόν[…]”

Fragmento de

L'albero sacro nel mondo indoeuropeo

diego Alonso K

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