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Le nuove confessioni
註釋In un freddo giorno di marzo del 1899, in una Edimburgo lontana dai restauri e dal trambusto dozzinali di oggi, fiera dei suoi edifici anneriti dal fumo e dalle ceneri di un milione di camini, e orgogliosa dello stato di avanzato declino delle sue pietre, nasce John James Todd, il personaggio creato da William Boyd in questo stupefacente romanzo. Nasce alla maniera di Jean Jacques Rousseau: ponendo fine all’esistenza della madre che, come la madre del filosofo francese, non sopravvive ai dolori del parto. Un’infausta affinità, in cui Todd scorgerà l’origine di tutte le sue sventure, ma anche un segno del destino. Quel destino che lo condurrà, nell’ultima fase della sua vita, a scrivere, come il filosofo francese esiliato nell’isola di San Pietro, il romanzo della sua esistenza, le sue Confessioni. Le pagine che seguono sono, appunto, Le nuove confessioni di John James Todd, scozzese del secolo scorso. Un’opera che non rappresenta, come le Confessioni di Rousseau, l’epopea di un uomo che ha guadagnato la considerazione del mondo, oppure il modello per i sognatori, i déracinés, i malnati di tutte le epoche, ma che, come il libro di Rousseau, è scritta intus et in cute, dentro e sulla pelle, poiché è il racconto sincero di un’esistenza, la storia di un uomo del Ventesimo secolo che si presenta così com’è, abietto e spregevole quando si comporta in un modo, e buono, altruista e generoso in altri casi. Un uomo che non fa in tempo a voltare le spalle a un’infanzia segnata dal lutto, che subito precipita nella tempesta che inaugura il Ventesimo secolo, la Grande Guerra; un uomo che diviene poi uno dei parvenus piú chiacchierati a Londra, si ritrova successivamente catapultato nell’eccitante mondo del cinema berlinese degli anni Venti, e infine, infelice regista di western in America, è coinvolto nella vicenda dei «Dieci di Hollywood», le star del cinema incriminate dalla «Commissione per le attività antiamericane » durante il maccartismo. Libro epico in cui l’intera storia del Novecento e della sua più mirabile invenzione, il cinema, è racchiusa in una biografia fittizia, Le nuove confessioni è, come ha scritto John Sutherland, «quello che può essere chiamato un grande romanzo »: ha un’immaginazione grandiosa, una prosa fluida e impeccabile dal punto di vista letterario, il fascino ipnotico che suscita il realismo della sua forma autobiografica. Narra degli eventi di un secolo dal punto di vista di un personaggio che, quasi come tutti i protagonisti dei romanzi di Boyd, si ritrova ovunque perché può essere tutto e niente: un luminare di Weimar, un depresso regista di western; un uomo che ha avuto quattro figli senza essere mai stato un padre di famiglia, ha avuto numerose amanti senza essere mai stato un seduttore. Un uomo perfetto, per un romanzo in cui è la Storia che parla e si confessa veramente. «L'esperienza in trincea, decisiva per una vita che atraversa il Novecento nel romanzo che ha rivelato lo scrittore». la Repubblica «Le nuove confessioni è un romanzo epico, percorre la storia del Novecento attraverso la figura di un personaggio grandioso, John James Todd, simbolo di tutte le vette e gli abissi umani del secolo scorso». Sergio Pent, TTL - la Stampa «Boyd in Inghilterra il miglior narratore della sua generazione». la Provincia di Como «Boyd è il maggior scrittore inglese vivente». Tiziano Gianotti - D, la Repubblica delle donne «William Boyd ci porta a Edimburgo, dove nasce il protagonista John James Todd, la cui vita avventurosa, dalla Grande Guerra fino a Hollywood, è una sorta di racconto epico di un intero secolo». Diva e Donna