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San Paolo fuori le mura
註釋La configurazione e l'immagine attuale di un'opera architettonica antica è il prodotto stratificato delle vicende delle quali essa, nel corso del tempo, è stata oggetto e soggetto. Vale a dire che l'insieme delle modificazioni che hanno condotto quell'opera ad essere quale oggi essa ci appare è, al fondo, né più né meno che la dimostrazione della sua persistente validità e vitalità: tanto in senso fisico e funzionale quanto, anche, in senso simbolico. [...] In quest'ottica il complesso romano di San Paolo fuori le mura è un caso paradigmatico del divenire di un edificio che, pur profondamente mutato nel tempo, continua a trasmettere il suo specifico e riconoscibile messaggio di intrinseca, persistente, validità ed unità concettuale. Perché, come dice l'Autrice di questo volume, al fondo l'attuale San Paolo fuori le mura è la terza mutazione genetica della basilica: quella che, come araba fenice, è risorta dalle ceneri del grave incendio che nella prima metà del XIX secolo ne ha messo in crisi la sopravvivenza. Si danno, insomma, tre differenti modi di essere della medesima basilica: quello dell'edificio, piuttosto piccolo, dovuto a Costantino, quello enormemente più vasto, conseguente all'iniziativa di Valentiniano, Teodosio ed Arcadio, infine quello che ha preso forma con gli interventi di ricostruzione successivi all'incendio ottocentesco.