In una società preoccupata per
il futuro, in preda a tentazioni
autoritarie e derive neoliberiste,
di fronte all’ascesa dell’individualismo
e del comunitarismo,
l’educazione può ancora fare
qualcosa? Philippe Meirieu cerca
di rispondere a questa domanda
sviluppando alcune riflessioni
a partire dalla storia della pedagogia
e dalla sua esperienza
personale. L’educazione non è
una forma di manipolazione:
noi possiamo creare le condizioni
per l’esercizio della libertà,
ma non possiamo esonerare
nessuno dal suo libero impegno
ad apprendere e ad agire. Per
Philippe Meirieu questa tensione
tra l’educabilità di tutti e la
libertà di ciascuno è al centro
di ogni democrazia e, quindi,
della stessa educazione alla democrazia.
A partire da questa
tensione, possiamo individuare
i due obiettivi dell’educazione
e della scuola di oggi: aiutare
le nuove generazioni a pensare
con la propria testa per sfuggire
a ogni forma di controllo manipolatorio
e promuovere la
creazione di un terreno comune
per “costruire la società“. Attraverso
la sua esperienza di
allievo e di studente, di padre
e di insegnante, di ricercatore
e di cittadino impegnato nella
società, Philippe Meirieu ci accompagna
nell’avventura educativa
con le sue prove e le sue
gioie, le sue preoccupazioni e
le sue sfide, ma anche con la
speranza che oggi si possa fare
qualcosa per salvare le nostre
democrazie.