L’elastico del tempo si avvolge intorno a se stesso, ora più
esteso, ora più contratto, come il gomitolo aureo di un nautilus che vomita linee di forza perpendicolari, tangenti, che
penetrano le direzioni dello spazio agglomerate intorno a un’anima o a uno
spirito, fate voi, revenant alcolico
da assorbire a brevi sorsi d’aria e materia pesante insieme con i suoni che, a
discrezione, punteggiano in calce i frammenti musicali emersi dalla memoria.
Bujeu-Brian d’Araxe