Questo libro interpreta l’Odissea come una grande opera d’arte «unitaria», che solo attraverso un lungo processo compositivo ha raggiunto la forma finale e una spiccata originalità rispetto al modello. La discussione dei problemi è facilitata da un’introduzione storica sugli studi odisseici, alla quale corrisponde, alla fine dell’opera, una sintesi sui rapporti tra poema e storia, sulla composizione, i personaggi, la fortuna e la poesia dell’Odissea. Ciascun canto è studiato in tre momenti, lettura, analisi, valutazioni critiche. Il testo viene quasi integralmente tradotto in forma chiara e moderna, e interpretato sulla base di una ricognizione ad ampio raggio della filologia omerica, dai tempi di Hermann ai nostri giorni; nelle conclusioni si definisce ogni volta il valore poetico del canto e, progressivamente, delle singole tètradi di cui è idealmente composto il poema. Per amore di autenticità si cerca sempre di risalire alle fonti, documentando con chiarezza in brevi citazioni l’origine e il valore delle idee e delle notizie. Sotto questo aspetto, il libro fa la storia dell’interpretazione, perché mette in luce il contributo originale degli studiosi e delle dottrine alla comprensione della poesia omerica. La complessità dell’Odissea, «forma aperta» ad accogliere ogni aspetto della civiltà arcaica, richiede la cooperazione di diverse discipline e competenze specifiche. Sotto il profilo bibliografico, il libro presenta una selezione delle opere più geniali e più utili, nel campo di una produzione quasi sterminata. Gli indici analitici agevolano l’uso dei due volumi anche per una consultazione estemporanea.