Una contessa strangolata nella sua villa, un assassino scaltro e imprendibile, i gioielli scomparsi e uno 007 sulla scena del crimine. Fu il delitto-show che segnò un’epoca, noto come “giallo dell’Olgiata”, il comprensorio extralusso alla periferia nord di Roma dove il 10 luglio 1991 fu uccisa la contessa Alberica Filo della Torre, moglie di un affermato costruttore. Un terzo di secolo dopo Manfredi Mattei, primogenito della nobildonna, affida il suo j’accuse alla penna del giornalista investigativo Fabrizio Peronaci. Una galleria degli orrori ambientata ai tempi di Tangentopoli e scandita da errori nelle indagini, protagonismo degli inquirenti, spreco di danaro pubblico e innocenti messi alla gogna. Avvincente come un romanzo e circostanziato come un dossier-denuncia, questo libro evidenzia le distorsioni del sistema giudiziario e impone una seria autocritica al mondo dell’informazione.