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El passeto
註釋Se l'eleganza morale consiste nell'arte di mascherare da sconfitte le proprie vittorie non vi è dubbio alcuno che la biografia intellettuale di Anita Pittoni si possa leggere sotto l'egida di tale eleganza. Definita dai suoi più cari amici, ma anche nemici, una donna di temperamento e di forti durezze, non ha mai giocato a infingimenti. Dotata di un carattere degno della propria intelligenza ha trovato modo di lasciare uno spazio alla personale dolcezza che emerge in modo disarmante nel racconto el passeto, sorta di lessico familiare triestino dove, come fantasmi, si muovono i volti di suo padre, della madre sarta, dei fratelli e le rimembranze delle passeggiate domenicali. Un'opera contorta nella genesi che la scrittrice triestina fece circolare, sotto forma di un libretto simile alle sue edizioni de Lo Zibaldone, tra poche persone tra le quali il Bibliotecario Stelio Crise, il direttore della Biblioteca del Popolo di Trieste (ora Statale). Un testo di memoria di una donna che, nel 1964, si definiva una superstite in una città che sentiva straniera.