Parlare di quadri selfici significa addentrarci nella trattazione di uno dei principali campi di ricerca sperimentati in anni di applicazione da Falco Tarassaco (Oberto Airaudi), ispiratore di Damanhur, la Federazione di Comunità che si trova in Valchiusella, a nord di Torino.
Si tratta di un’attività particolarissima in cui Falco, attraverso la pratica di elementi di conoscenza complessi e disciplinati, contatta sistemi organizzati di creature provenienti da altre realtà dimensionali, per agganciarle e fissarle a un supporto fisico compatibile col nostro piano di esistenza. I quadri selfici si prestano a uno scambio: se il fruitore è disponibile e sensibile a un dialogo emotivo intenso, intimo e qualitativamente significativo, offrono l’occasione di accedere alle funzioni per le quali sono stati realizzati; tali funzioni promuovono lo sviluppo e il potenziamento di capacità personali, accentrano eventi sincronici, svelano elementi di conoscenza da assimilare attraverso percorsi non razionali o lineari,
quanto piuttosto provenienti dal recupero di memorie e significati ancestrali, archetipici, universali.
Potremmo dire che queste realizzazioni sono il compimento di operazioni alchemiche che sposano informazioni specifiche a elementi universali di Conoscenza, unendo principi vivi e attivi con diverse qualità energetiche, che poggiano la loro esistenza su differenti equilibri di leggi fisiche e spirituali.
Il presente testo raccoglie tutto quanto è stato possibile rintracciare negli archivi, nei documenti di diversa origine, nelle parole di Falco e nei contributi di chi ha lavorato con lui man mano che questo mondo è stato disvelato al pubblico, nella speranza di offrire a ricercatori e collezionisti spunti ed elementi utili allo studio e alla pratica del contatto con i quadri selfici e allo stesso tempo, con un sentimento di gratitudine, rendere omaggio al loro creatore.