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Come foglie al vento
註釋

Forse l'ultimo del genere. Come foglie al vento,

è l'espressione che più si adatta a questo nostro essere...

<<Come foglie al vento>> appunto. Qui l'autore si

addentra dentro se stesso, muovendosi anche fuori al

contempo, e stralci di passato rivivono come un tempo

fissi nella memoria e rievocati e... Un po' qui,

lì, al mare, dentro un rudere e poi in un altro,

ed in montagna e tra le mura della propria

stanza... ci sono tutti, gli ambienti idonei

all'ascesa come la discesa.

Prolisso, ossessionato, vivo... c'è la paura, il tormen-

to di sapere... la rassegnazione... il passato, come

il presente racchiusi nel verbo. Un tentativo esasperato

di racchiudere la vita in un flusso di parole, ed un

prendere i cocci di noi per farne uno, e riscoprirci

unici per quanto frammentati, contraddittori; ora

qui, così, domani lì e così... Come foglie al

vento, volubili, appunto, membri di questa natura,

volubile a sua volta, folle se vogliamo e...

e...

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C'è anche come l'ossessione di sperimentarsi, e l'autore

attraversa quelle vie buie, guardandole per poi risolversi

verso la luce ed il solo Amore che davvero ci salva...

Lasciando intatto tutto il resto come una visione

comunque degna tra le altre, e non andando così

ad annullare quelle vie quelle vie percorse... Riscoprendoci

ancora così, non solo di bianco ma di più, la

complessità di quest'uomo che si lascia attraversare,

trascinare, fuorviare anche davanti all'illusione di

una libertà senza eguali, come se non fossimo

invece <<Come foglie al vento>> ancora! Ed il

sole come la luna non avessero voce in capitolo.

L'autore chiaramente sta cercandosi e quando crede

di averlo fatto si sente incompleto, ecco che l'altra

voce parla e si smarrisce, interroga quella voce, si

chiede chi è, chi deve essere, cosa significa... cercando

di rappacificare le varie voci dentro, salvarsi dalla

scissione che ci spiazza e come ci succhia l'anima

nel tormento di voler essere altro da ciò che davvero

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siamo. Un invito a guardarci dentro, nel profondo,

l'autore lo fa non senza paura ed è evidente o forse...

Dirsi comunque quella essere una visione e non necessa-

riamente quella definitiva, e saper così anche prendere

le distanze da quello che si vorrebbe assoluto. Non v'è

assolutezza, tutto è traballante, soltanto l'Amore,

l'Amore ci salva... Non poteva che chiudersi così il

flusso altrimenti infinito... infinito.

Prolisso, ossessionato, forse anche noioso, è lui

ancora al centro, che si racconta, si sperimenta,

si interroga, ha paura di non riuscire nell'impresa

di dare una visione chiara a se stesso della vita,

del senso, di ciò che siamo e qual debba essere la

via da percorrere.

Forse un turbine sconclusionato di parole che solo

l'ultima salva a conclusione del flusso, come

un amuleto, come una magia,

l'Amore, ecco!

L'Amore!