Storia di un impero familiare protagonista della rivoluzione tecnologica. La prima edizione italiana del libro che ha messo a nudo la storia di Samsung. Un reportage giornalistico del pluripremiato Geoffrey Cain.
Samsung, colosso globale che ha conquistato il settore della tecnologia, numero uno mondiale nel mercato degli smartphone e dei memory chips, è un impero di famiglia nel quale lo scettro passa di padre in figlio.
Un conglomerato talmente importante per l’economia della Corea del Sud al punto che questa viene a volte ironicamente definita “Repubblica di Samsung”.
Sul caso Samsung, i suoi punti di forza e le sue contraddizioni punta i riflettori il libro inchiesta di Geoffrey Cain, giornalista che ha lavorato per anni a Seul come corrispondente per alcune delle testate più importanti economiche e finanziarie.
Un’azienda super diversificata guidata con uno stile manageriale basato su una gerarchia di stampo militare fortemente burocratizzata, con i vertici chiusi in una “Torre”, inaccessibili al limite dell’ossessione, che però riesce a veicolare creatività e innovazione e a lanciare talenti e intelligenze grazie alla suprema, venerata leadership del capo della famiglia Lee per il quale si è disposti anche a sacrificare carriere e libertà.
Nella battaglia per conquistare il mercato degli smartphone, Samsung ha avuto anche dei rovesci come il caso del modello Note 7 che nel 2016 prendeva fuoco, ma è sempre riuscita a mantenere il ruolo di leader del mercato. Così come i rapporti di potere non sempre limpidi con i vertici dello Stato coreano hanno portato i Lee anche in prigione. Alla fine se la sono sempre cavata.
Il libro racconta le due storie intrecciate, quella industriale e quella giudiziaria, mettendo in luce il conflitto culturale fra Oriente e Occidente, emerso soprattutto durante la guerra con Apple per la supremazia negli smartphone. Si svelano così i segreti di un successo che tutto lascia pensare che continuerà a lungo.