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Il cinema e qualche film
Piero Spila
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Alfabeto critico per nuovi spettatori
出版
Edizioni Falsopiano
, 2018-01-18
主題
Performing Arts / Film / General
ISBN
889304109X
9788893041096
URL
http://books.google.com.hk/books?id=P1tHDwAAQBAJ&hl=&source=gbs_api
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註釋
«Apro gli occhi e non vedo niente». La paradossale battuta pronunciata dall’Ombra in apertura di Arca russa, il capolavoro di Sokurov, può servire anche come epigrafe a una certa idea di cinema moderno, in cui non è più l’autore a vedere e a guidare l’azione e il racconto, ma a farlo è la macchina da presa, la performance tecnica dell’operatore, lo sguardo dello spettatore trascinato dentro la storia e diventato oggetto della visione. Arca russa, film-limite del 2002, può collegarsi idealmente ad un altro film-limite di 70 anni prima, Aurora di Murnau, girato con la stessa concezione del movimento di macchina, la stessa esigenza di sovrapporre ad un certo punto lo sguardo dello spettatore all’emozione del narratore. C’è un’intera storia del cinema tra questi due film, il cinema è diventato sonoro, a colori, tridimensionale, digitale, ma la dialettica della visione e dell’emozione è rimasta inalterata. La scommessa di questo libro è che parlando dei film di Buñuel o Resnais, degli incontri con Jakobson o delle vicissitudini di Ejzenstejn nella Russia dei soviet, in realtà si parla dell’infinito presente materializzatosi nel cinema, in cui tutto convive e si tiene: lo sperimentalismo dei film del New American Cinema con le performances ottiche di Méliès o Man Ray, le provocazioni situazioniste di Matrix con la realtà virtuale di Avatar o Interstellar, i melò hollywoodiani di Sirk e Preminger con le ciniche narrazioni di Vince Gilligan di Breaking Bad e Better Call Saul…
Piero Spila è Vice Presidente del Sindacato Nazionale Critici Cinematografici Italiani (Sncci) e condirettore di “Cinecritica”. Ha svolto attività critica e saggistica dal 1967 collaborando a varie testate. È autore e curatore di volumi e monografie di cinema, in particolare su DeMille (Di Giacomo Editore, 1985), Pasolini (Gremese, 1999/2015), Magni (Eri-Rai, 2000), Straub-Huillet (Bulzoni, 2001), Volonté (Fandango, 2005 - Premio Assisi per il miglior libro di cinema), Bernardo Bertolucci (Garzanti, 2010/Editions du Seuil, 2014). È soggettista e sceneggiatore. Per Falsopiano ha pubblicato Un’idea di cinema. Itinerari d’autore fra eccesso e stupore (2010) e Abcinema - corpi, luoghi e scene madri del cinema italiano (2014).