La vicenda comincia con il viaggio di una persona comune, un assicuratore, in visita a Gerusalemme dove, dopo una piccola disavventura, conoscerà Ilenia, giornalista italiana.
Tornato in Italia, a Milano, l’uomo comincia ad avere strane esperienze, sogni vividi ambientati nel passato. Un rito celtico, un’insurrezione antiaustriaca e uno strano incidente aereo. Ne parla con Marcello, il suo migliore amico, e insieme scoprono che gli avvenimenti si sono realizzati realmente e proprio nell’esatto luogo in cui sono avvenute le visioni.
In una serie di brevi intermezzi, in un mondo metafisico, delle formazioni energetiche stanno elaborando i pensieri sull’Umanità: si tratta degli dèi di tutte le religioni, che hanno deciso di punire i comportamenti irriguardosi verso loro e il mondo con una modifica della realtà. Questa “deviazione” porta progressivamente il mondo del protagonista alla situazione reale del lettore, con l’Italia in crisi e tutti i disastri visti da lui. Per il protagonista il nostro mondo reale è la sua distopia.
L’uomo che vedeva il passato è un romanzo ucronico coinvolgente che accompagnerà il lettore in un viaggio surreale attraversando i maggiori avvenimenti della storia italiana e mondiale.