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Nepi. Centro di confine
註釋Nel volume si analizzano ventinove contesti, sostanzialmente inediti, rinvenuti nei sepolcreti settentrionali di Nepi (Gilastro, San Feliziano e San Paolo), databili fra l'età orientalizzante e quella arcaica, con alcune testimonianze del periodo romano. Le tombe furono individuate nel corso delle ricerche di F. Mancinelli Scotti (1889), di E. Stefani (1909-1911) e di un episodico intervento del 1918, come attestano i Giornali di Scavoe i taccuini di scavo conservati nell’Archivio del Museo di Villa Giulia e tra le Carte Stefani alla Biblioteca Apostolica Vaticana, anch’essi presi in esame nel presente studio. L'analisi dei contesti offre un valido spunto per l'elaborazione di un primo contributo alla conoscenza di Nepi preromana e all'indagine sulla sua etnicità – evidenziandone gli aspetti di continuità o di diversità con le realtà culturali circostanti – e per la definizione, per la prima volta in maniera organica e in senso diacronico, dei caratteri e dell’evoluzione di una comunità a lungo rimasta nell’ombra. Le evidenze confermano che questo centro di confine fra mondo etrusco e falisco rivestì un ruolo, già intuito ma fino ad oggi misconosciuto, di testa di ponte negli scambi commerciali e culturali della regione.