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Amici per sempre
註釋Il libro sfata un luogo comune e cioè che Pannunzio, abbandonata Lucca all'età di dodici anni per trasferirsi a Roma allo scopo di non subire il clima di violenza che i fascisti locali avevano creato attorno a suo padre e alla sua famiglia, abbia di fatto, vissuto quasi esclusivamente nella capitale divenuta, quindi, la città nella quale realizzò tutti i suoi progetti nel campo del giornalismo, del cinema e della pittura. Lucca finora appariva un ricordo di infanzia evocato assai bene dall'amico dei primissimi anni, Arrigo Benedetti, di cui troviamo traccia nel libro. L'autrice, con il lavoro di ricerca condotto negli archivi, ma anche attraverso le testimonianze di prima mano raccolte personalmente, ha ricostruito un "mondo" di Pannunzio che vede in Lucca un punto di riferimento costante. È stata poi per molti anni prevalente una certa leggenda costruita attorno a Pannunzio che trascorreva le sue serate nei caffè di Via Veneto a Roma con il solito gruppo di amici romani. Il libro consente di conoscere un altro gruppo di amici, quelli lucchesi, (da Mario Tobino a Carlo Ludovico Ragghianti) sui quali risalta la figura di Arrigo Benedetti, l'amico di una vita intera.