«Questi bolscevichi si sono trovati di fronte agli squadristi coi loro simboli, il loro grido di battaglia; hanno capito che non avevano più di fronte il semplice soldato, animato da un senso di dovere più o meno generico, ma degli uomini di fede che credevano». Con queste parole, pronunciate il 18 maggio 1942 di fronte al direttorio del P.N.F., Mussolini avrebbe ripercorso l'arrivo in Dalmazia del "Milano", primo reparto squadrista ad essere costituito. Saranno infatti 6 i battaglioni squadristi che, inquadrati tra le fila della Milizia volontaria per la sicurezza nazionale, parteciperanno tra il 1941 e il 1943 alla complessa e drammatica occupazione del settore jugoslavo, macchiandosi di atroci violenze contro partigiani e civili inermi. Attraverso documentazione inedita, l'autore ripercorre la genesi, l'impiego e la storia violenta di questi speciali reparti, approfondendone il bagaglio ideologico e la pesante eredità portata in dote dello squadrismo della vigilia tornato ora ad insanguinare le terre jugoslave.