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Il bandolo della matassa
註釋

A oltre 170 anni dalla pubblicazione de I promessi sposi, non è ancora chiaro quale sia l’ispirazione -il senso- di questo romanzo. Tra i critici si passa da chi si sente confortato dal lieto fine (assicurato dalla Provvidenza a Renzo e Lucia) a chi parla di un romanzo senza idillio, della Provvidenza stessa che si presenta come un enigma di fronte al male e al dolore,…

Ciò che ne consegue è che il lettore rischia di perdersi in un labirinto anziché indagare le molteplici e rilevanti problematiche poste dal romanzo.

 

Questa considerazione e la convinzione che il romanzo manzoniano sia uno strumento strategico per conoscere gli uomini, a cominciare da se stessi, hanno indotto Franco Castagnola a cercare un metodo per pervenire con sicurezza all’ispirazione dell’opera; egli si è trasformato in un escursionista: ha costruito la segnaletica nell’accidentato e variegato percorso dell’opera di Manzoni per i suoi lettori di ogni età ed epoca. Poiché, infatti, i 38 capitoli non sono né titolati né titolabili, Castagnola li ha spezzati in 273 sequenze (chiamate tappe) caratterizzate da un contenuto sufficientemente omogeneo da dar loro un titolo e non eccessivamente ampio per non disperdere la concentrazione per la sua analisi: insomma, un vero e proprio vademecum guidato per orientarsi ne I promessi sposi e per analizzarli passo passo cogliendo, con estrema coerenza, le relazioni fra i fatti narrati (relazioni che crescono allo scorrere delle tappe così come cresce progressivamente il filo necessario ad avvolgere una matassa).

 

Questo metodo, basato esclusivamente sull’analisi del testo, non solo è adeguato per pervenire all’ispirazione del romanzo, ma presenta per il lettore altri due vantaggi: da un lato, è un apprendimento concreto e semplice, tappa per tappa, che si applica confrontando quanto rilevato dalla lettura della parte del romanzo interessata con quanto proposto dalla relativa analisi nel bandolo della matassa; dall’altro lato, è uno strumento di cui servirsi per interpretare altre opere, a prescindere dalla forma d’arte.