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Mafia, linguaggio, identità
註釋"Il linguaggio parlato dai membri di Cosa nostra ha sempre esercitato un fascino particolare. Caratterizato soprattutto da una forte carica allusiva e assai incisivo e penetrante, è senza dubbio parte integrante dell'esercizio del potere mafioso: la capacità di dire senza parlare, di manacciare con le lusinghe, di comandare con un atteggiamento verbalmente discreto sono state viste, nell'immaginario popolare, como caratteristiche 'speciali' di uomini 'speciali'. Questa reppresantazione iperbolica del linguaggio dei mafioso è, però, superficiale e poco realistica, perché non c'è un linguaggio speciale e non ci sono uomini speciali. Questa ricerca prova ad analizzare il ruolo della prassi verbale all'intorno di Cosa nostra e, insieme, la relazione che si instaura tra i percorsi di identificazione e l'uso del linguaggio: come contribuiscono le scelte linguistiche al processo di riconoscimento nel gruppo Cosa nostra? In che modo tali scelte concoronno all'affermazione dell'identità mafiosa e alla costruzione e representazzione di un modello in linguaggio all'intorno delle attività umane, si cerca qui di dare una risposta a queste domande, nella convinzione che le pratiche linguistiche, costantemente intrecciate con l'attività di Cosa nostra, costituiscano una modalità privilegiata atrraverso cui costruirsi un'immagine sociale, una possibilità, in alcuni contesti l'unica, per sentirsi parte di identità colletive"--Publisher's description, p. [3] of back cover.