Per i nativi digitali e per i Millennials più avvezzi al 2.0, il concetto di Nuovo Ordine Mondiale non ha bisogno di presentazioni.
Dal drammatico 11 settembre 2001 il web è stato sommerso da un’ondata trasversale di ipotesi e teorie tra le più disparate che vanno dal terrapiattismo ai microchip sottocutanei, dall’allunaggio dell’Apollo 11 al grafene nei vaccini contro il Covid-19, dal consumo di Adrenocromo da parte dei potenti alla riduzione demografica globale. Queste teorie, anche quando all’apparenza del tutto scollegate, riconducono sempre alla stessa matrice comune, ossia il Nuovo Ordine Mondiale, un presunto disegno di dittatura su scala planetaria gestito da una oscura élite massonica impegnata a ridurre in schiavitù il pianeta.
Oggi i riferimenti sociali e culturali al Nuovo Ordine Mondiale sembrano abbracciare ogni campo artistico, con riferimenti nella musica, nel cinema, nella narrativa, e il tutto è ammantato da un alone paranoico-fantascientifico, fin quando non ci si imbatte nell’esistenza di questo volume: un saggio pubblicato all’alba della Seconda guerra mondiale da un caposaldo della letteratura, H.G. Wells. La questione assume a questo punto contorni molto più concreti e ci si domanda come sia possibile che questo testo, la prova inconfutabile della veridicità della cospirazione, non venga puntualmente citato a sostegno delle teorie complottistiche.
La risposta potrebbe essere semplice: il Nuovo Ordine Mondiale è un progetto, anzi un processo, davvero in atto; lo scopo del Nuovo Ordine Mondiale è qualcosa di diverso dal programma di dittatura globale propagandato sul web. A distanza di oltre settant’anni dalla sua pubblicazione, un testo fondamentale per comprendere i processi politici, economici e sociali tutt’oggi ancora in atto. Il volume contiene anche un’intervista di H.G. Wells a Iosif Stalin e il racconto “La Stella”