Il libro che presentiamo, Architettura Integrata è un testo storico e attuale. Fu pubblicato
nel 1989 da Wu Liangyong, uno dei più infl uenti architetti e maestri di
pensiero della Cina contemporanea col titolo A General Theory of Architecture. Egli è fi gura eminente della
comunità internazionale degli architetti e, soprattutto, di quel gruppo di
teorici dell’architettura e della città che si battono per una decisiva riforma
delle concezioni, delle metodologie e delle prassi che presiedono alla
costruzione e alla riqualifi cazione della metropoli contemporanea. Conobbi il
professor Wu Liangyong nel 2004 nella Facoltà di Architettura della università
Tsinghua di Beijing; la sua Facoltà. Egli nel 1946 – aveva 24 anni – ne fu il
fondatore assieme a Liang Sicheng, il padre dei moderni studi sull’architettura
cinese. Da allora – sono passati sessantasette anni – il professor Wu Liangyong
mantiene il suo ruolo di fi gura centrale della comunità accademica di Beijing,
ed è costante stimolo, non solo a livello nazionale, per il rinnovamento degli
studi, e, soprattutto, della ricerca teorica, metodologica e operativa
sull’architettura, la città, il territorio. È, dunque, una fi gura rara, che ha
attraversato per intero un periodo storico che in ogni luogo del mondo è stato
tumultuoso per la società e la città, ma che in Cina ha forse avuto le sue
manifestazioni più drammatiche ed esaltanti; un periodo fatto di guerra, di
speranze, di rivoluzioni, di slanci, di presunzioni, d’orrori, d’errori, di
nuovi slanci e d’incomprimibile crescita economica; d’irreversibili metamorfosi
sociali e culturali e – ciò che qui, per noi, conta di più – di travolgenti
crescite urbane e trasformazioni territoriali. Nella sua fi gura minuta e
gentile il suo intelletto ha resistito saldissimo alle tempeste della storia
traendo dall’osservazione degli eventi e dai principi umanistici e scientifi ci
della propria cultura, il continuo alimento per una rifl essione sempre più effi
cace sul signifi cato dell’architettura nel mondo attuale, sul suo intreccio
inestricabile con la sostanza della città; e sull’insostituibile ruolo
dell’architetto – scienziato, umanista ed artista. Pochi anni dopo aver averlo
conosciuto e aver iniziato ad apprendere direttamente la sua opera d’architetto
e di teorico, gli proposi di tradurre in italiano un’antologia di suoi scritti,
tratti dai tanti libri e saggi sull’architettura e la città pubblicati con
continuità durante tutta la sua impareggiabile carriera. Egli mi rispose
rilanciando: al posto dell’antologia di scritti propose di tradurre per intero,
in italiano e in inglese, un libro di venti anni prima, appunto A General Theory of Architecture del
1989. Data la velocità attuale del dibattito culturale si sarebbe detto si
trattasse di un libro ormai sedimentato nella storia. Compresi, invece, che si
trattava di una pietra miliare per l’espressione del suo pensiero; un caposaldo
da cui, probabilmente, erano scaturite
le sue elaborazioni teoriche posteriori, anche quelle più recenti, pubblicate
in altri fondamentali saggi, che spaziano nel vasto campo degli insediamenti
umani toccando tutte le componenti dell’ambiente antropizzato (Lucio Valerio
Barbera).
Foreword
by Lucio Valerio Barbera
Translations by Anna Irene Del Monaco, Liu Jian, Ying Jin, George Michael
Riddel, Roberta Tontini
Afterword by Anna Irene Del Monaco