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Vestiarium. Le vesti per la liturgia nella storia della Chiesa. Antichità e Medioevo
註釋

Le vesti di distinzione della Roma antica – la tunica talare, la dalmatica, la planeta e, forse, la clamide – sono all’origine di quelle tuttora indossate nella liturgia della Chiesa cattolica. A queste si sono affiancate nel tempo le insegne (stola, manipolo, pallio, pastorale, mitra e tiara), di derivazione più controversa. L’attribuzione ai diversi gradi dell’ordine ecclesiastico e le modalità del loro uso riflettono il processo storico di elaborazione teologica e il consolidarsi di una gerarchia che fa capo al vescovo, coadiuvato dal diacono. Il processo investe anche l’architettura dei luoghi di culto, le immagini e, ovviamente, la celebrazione liturgica, nella quale si inseriscono ben presto canti e azioni del dramma sacro, germe nascente del teatro in Europa. 

Questo volume intende delineare il contesto culturale e politico che accompagna tale percorso, dai primi secoli fino al quattordicesimo, quando foggia e decorazioni delle vesti, ma anche la loro simbologia che veicola il pensiero mistico, giungono a compimento, insieme all’unificazione della Chiesa e alla piena affermazione del primato papale.
Il non facile compito viene affrontato mediante il ricorso, comparato, alle fonti scritte, al patrimonio iconografico e alle vesti sopravvissute, rarissime fino al decimo secolo. Di queste si fornisce, nei capitoli finali, un primo repertorio europeo relativo a tunicelle, dalmatiche, casule e piviali. L’opera è corredata di 590 immagini, comprese 100 restituzioni grafiche degli indumenti studiati.