Questo
libro raccoglie una serie di saggi sulla postproduzione
intesa sia quale condizione che connota oggi i territori europei – dopo il fordismo
e il post-fordismo si assiste alla “rinuncia” a produrre prodotti concreti –,
sia quale atteggiamento progettuale – realizzare non è più sufficiente e non è
più centrale servono interventi altri, altre sovrascritture. Come nella prassi
cinematografica, raramente la presa diretta esaurisce il momento di
formalizzazione di un film: è necessario applicare un complesso di operazioni –
raccolte appunto nel termine “postproduzione” – quali il doppiaggio, il
montaggio, il missaggio che seguono la fase delle riprese e precedono la
commercializzazione. Importare il termine “postproduzione” nel dizionario
architettonico e urbanistico implica rivedere il processo progettuale alla luce
di una sua estensione o di una rinnovata attenzione a tutto il suo arco di
sviluppo.
Questa raccolta di testi rappresenta la terza
tappa di un percorso di ricerca avviato con la pubblicazione del volume Nello spessore. Traiettorie e stanze dentro
la città e successivamente articolato nel libro Alter-azioni. Note oltre la realtà. Con questo terzo
approfondimento su La città della
post-produzione si chiude un ipotetico trittico dedicato all’architettura del progetto contemporaneo.