Gli scenari educativi attuali paiono registrare non poche difficoltà a confrontarsi con la differenza nelle sue più svariate forme; l’impiego di procedure standardizzate e omologanti, l’assenza di un’offerta articolata e differenziata di opportunità, l’eccessivo sbilanciamento sull’acquisizione di saperi nozionistici e decontestualizzati, paiono aver sottratto spazi, tempi ed energie alla promozione di un’educazione tesa a valorizzare le innumerevoli potenzialità di ciascuna persona e orientata a sollecitarne un pieno sviluppo e una completa autorealizzazione.
Concentrandosi sull’educazione dell’infanzia, adottando un approccio
sistemico-relazionale e facendo propria una concezione di diversità intesa non come discostamento da una presunta “normalità”, bensì quale connotato dell’unicità e dell’originalità di ogni bambino, il volume cerca di individuare una serie di regole implicite presenti nei contesti e nelle situazioni educative efficaci, derivanti perlopiù dalle forme di apprendimento tipiche degli ambienti informali. A partire da esse, e con gli opportuni supporti e giustificazioni teorici, si spinge sino alla delineazione di alcuni criteri didattici che propone alla comunità scientifica e ai contesti dell’operatività concreta ai fini di un’educazione dell’infanzia capace di valorizzare le diversità, di promuovere i talenti, di gettare le basi per la futura riuscita scolastica.