La relazione della città etrusca con il territorio politico di competenza è argomento di studio denso di interrogativi, che spaziano dall’ancora approssimativa conoscenza topografica del tessuto urbano e delle necropoli all’organizzazione, spesso complessa, del tessuto delle campagne e delle necropoli rurali. Il volume raccoglie i principali lavori – introdotti da un prezioso aggiornamento – che l’autore ha dedicato, nel corso del tempo, all’individuazione dei confini tra la città, le fasce suburbane e l’agro, e alla loro interazione sotto forma di frontiera. La poleografia di Populonia, di Fiesole con la media Valdarno, di Vulci con la Valle dell’Albegna, di Cortona con il suo territorio e infine di Cerveteri con l’Etruria meridionale interna, è indagata grazie al contributo delle fonti storiche ed epigrafiche, sempre associate a indicatori archeologici di varia natura (posizione topografica delle tombe a tumulo, caratteri dell’architettura e del rituale funerario, posizione e funzione dei luoghi di culto, distribuzione di particolari forme della ceramica domestica, circolazione di produzioni ceramiche e sopravvivenza di relitti toponomastici di origine preromana), facendo ricorso a modelli ispirati dall’archeologia processuale e dalla geografia economica. Il fine è la ricostruzione dello stato territoriale etrusco e il riconoscimento dei paesaggi di confine organizzati in base alla disposizione di santuari e sacelli a protezione delle campagne e delle comunità che vi abitavano.