Il settore della sicurezza civile sta
assumendo importanza crescente in Europa, dal momento che sia gli Stati membri
che l’Unione sono impegnati a migliorare la protezione della società europea da
rischi e minacce di varia origine, tra i quali disastri naturali o causati
dall’uomo e attacchi terroristici. Ogni Paese europeo ha sviluppato negli anni,
in base alle specificità nazionali, un proprio, unico, sistema di sicurezza
civile, che interagisce con il sistema degli altri Paesi e con le istituzioni UE.
Il presente studio analizza il caso italiano
sulla base di quattro principali dimensioni analitiche: gli aspetti culturali e
storici, gli aspetti istituzionali, la relazione tra il sistema e i cittadini,
ed il ruolo della società civile. Vengono inoltre considerati degli indicatori
qualitativi del sistema nazionale in relazione a tre aspetti: l’efficacia,
l’efficienza e la legittimità. In ragione dell’importanza della cooperazione
internazionale e del ruolo dell’UE in tale settore, vengono analizzate anche le
relazioni tra il sistema di sicurezza civile italiano ed il contesto europeo.
L’analisi della gestione di crisi tra le più rilevanti
dell’ultimo decennio, come il terremoto dell’Aquila (2009), mostra i principali
punti caratterizzanti del sistema italiano di sicurezza civile, quali la
cooperazione flessibile tra gli attori istituzionali, la questione dei diversi
livelli amministrativi, il ruolo del complesso e mutevole quadro giuridico, ed
il contributo fornito dalle organizzazioni di volontariato.
Un sistema che a fronte della continua evoluzione della
società, delle tecnologie, dei rischi e delle minacce alla sicurezza, presenta
sia sfide che opportunità per coloro che sono responsabili della sicurezza dei
cittadini italiani.