La montagna conosce oggi una nuova centralità. Le narrazioni sulla montagna come "nuova frontiera" e sui "nuovi montanari" come eroi romantici occupano spesso le cronache dei media. Tali narrazioni, però, celano una visione urbano-centrica e non riconoscono alla montagna un ruolo produttivo e generativo di ricchezza economica.
In parallelo, le politiche pubbliche faticano, quando non negano esplicitamente, le peculiarità del tessuto produttivo montano, tutte schiacciate sulle priorità e caratteristiche delle imprese di pianura.
Ciò è paradossalmente vero nel caso di una regione dove la montagna occupa – fin dal nome – un ruolo importante, ma la cui struttura produttiva (agrosilvopastorale con importanti dimensioni di multifunzionalità) è lasciata ai margini dell'intervento pubblico: il Piemonte.
Le piccole imprese di montagna della filiera agrosilvopastorale sono al centro di questo libro, che vuole contribuire a ricostruire in modo scientifico e rigoroso le peculiarità delle imprese, delle imprenditrici e degli imprenditori (nuovi e vecchi) che si cimentano nella difficile impresa di "fare impresa" nelle Alte Terre piemontesi, creando ricchezza e prendendosi cura di un territorio prezioso e, troppo spesso, dimenticato.