登入選單
返回Google圖書搜尋
La marcia su Roma
註釋

 In una piovosa giornata di fine ottobre, il 30 ottobre 1922, il re Vittorio Emanuele III affidò al leader di una forza politica di minoranza l’incarico di formare il governo. 

Da quel giorno i fascisti avrebbero tenuto le redini del paese segnando in tutto e per tutto l’inizio di un’epoca che durò per ben vent’anni.

Ma come si giunse alla svolta? Perché il re scelse proprio Mussolini? Nell’immaginario collettivo, il potere non fu concesso dall’alto ma fu preso con la forza grazie a un atto coraggioso: la marcia su Roma. 

Decine di migliaia di camicie nere, provenienti da ogni parte d’Italia, raggiunsero Roma in armi, costringendo i deboli ministri del Regno a dimettersi e permettendo al re di puntare sull’unico uomo forte del momento: Benito Mussolini.

Da quell’ottobre per l’Italia iniziò una trasformazione radicale che portò il Paese allo stravolgimento delle istituzioni, della società e della vita quotidiana. Da quel giorno, fino alla sua caduta, il fascismo avrebbe pervaso ogni aspetto della società, ogni decisione fino alla più terribile: l’ingresso nel secondo conflitto mondiale a fianco della Germania nazista.