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Racconti Romani
註釋L'autore ci confida di condividere ciò che Jean Orieux, artefice di stupendi racconti come “Caterina dei Medici”e tanti altri, asseriva: che Il sapere storico ha del meraviglioso, e le narrazioni che ne escono, quanto a originalità e bellezza superano tutte le storie epiche e tutti i romanzi del mondo. Roma, la città stratificata per eccellenza, è di sicuro uno dei luoghi più congeniali a tale tipo di narrazione. Tanto più se, come è il caso di Racconti Romani, i protagonisti “in carne e ossa” rispondono a nomi come quelli di Augusto, Giulia, Livia,Tiberio, Agrippa, Cicerone, etc. E i protagonisti “in pietra”, i monumenti, oltre che quel miracolo di storia e scultura che è l'Ara Pacis, sono le stupende memorie sepolcrali delle chiese romane. Nel 1°capitolo, La città dei miracoli, il giovane Stephan Werther, per la prima volta nella sua vita a Roma, da acuto osservatore qual è fa la scoperta che sta alla radice di Racconti Romani: Gli esimi monumenti dell'Urbe, a chi sa ascoltarli, narrano le loro storie. Ecco cosí l'Ara Pacis raccontarci la sua millenaria vicenda: la nascita nel 9 a.C. e i destini dei personaggi augustei su di essa effigiati; l'avventurosa esumazione anni '30 e, ai giorni nostri il tormentone della Nuova Teca di Meier e degli altri interventi del New Deal capitolino (Restyling piazza Augusto, Macro, Maxxi, Nuvola, etc.). Ecco, nell'antica S. Lorenzo in Lucina, il commovente bel rilievo di Clelia Severini, narrarci a sua volta la propria storia e l'incredibile' intreccio col grande poeta che le dedicò un immortale canto. E come Clelia, cosí altri esimi monumenti prendono a narrare. Poi, per spezzare il ritmo, Wolfi: episodi in chiave ironico-edificante del Professor Wolfi, buffo, attempato tedesco che vive nell'adorata Urbe e che con le sue candide osservazioni tocca la madre di tutti i problemi: il Restauro e la Manutenzione dei monumenti (“non è –sentenzia – che col mare di soldi spesi per Teca, Macro, Maxxi, etc. ci si facevano tutti i restauri "intispensapili" per le nostre antichità, che poverette sono come vecchietti di "tuemila" anni d'età, afflitti da "terripili" artrosi e osteoporosi?”).