Con una sorprendente commistione fra thriller storico e romanzo giallo, Parigi e Sozzi propongono una storia che ha davvero dell’eccezionale, i cui fili si dipanano fra il Seicento e i primi del Novecento. Nella Firenze del 1904 il commissario Ulisse Bellandi e il vicecommissario Alessandro Nocentini indagano rispettivamente sull’omicidio di una spia e di una marchesa. Ben presto, congiungendo le forze in una ricerca che si muove fra ambienti politici scottanti e salotti altolocati, i due si rendono conto che l’intera faccenda affonda inaspettatamente le radici in un evento remoto, avvenuto nel 1611, quando la nave medicea Tuscia era stata teatro, a sua volta, di un duplice omicidio. I territori del Granducato sembravano allora legarsi alla lontanissima Panama, così come gli eventi del 1611 si mostrano ora in contatto con quelli del 1904...
Riccardo Parigi (Sesto Fiorentino, 1958) e Massimo Sozzi (Massa Marittima, 1957) sono un prolifico duo autore di innumerevoli gialli, che mischiano la Storia col gusto per i misteri. Hanno esordito nel 1999 con “Il caso Appiani”, che vede come protagonista Cassandra Cecchi (successivamente al centro di altri romanzi). Nel corso degli anni si sono occupati anche di narrativa gialla per ragazzi. I loro racconti sono comparsi su varie riviste e antologie, mentre i romanzi si sono aggiudicati diversi premi, fra cui il Ghostbusters/Bertoldo, il Premio Gran Giallo Città di Cattolica e Orme Gialle. Fra le loro numerose opere si possono citare titoli come “Galileo e il mistero dello smeriglio” (2009), “La reliquia” (2010) e “Il fumo uccide” (2012).