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La cena degli dei
註釋Il Grande Vecchio era sicuro che in quel Luogo avrebbe trovato amici straordinari. La sua vita, un po’ riservata, gli aveva comunque consentito di frequentare uomini potenti, dive bellissime, campioni ineguagliabili, artisti formidabili: molti li avrebbe rivisti volentieri, qualcuno che – per anagrafe – aveva solo incrociato lo avrebbe voluto conoscere un po’ meglio. Così stilò un piccolo elenco e pregò Francangelo, il suo assistente, di cercarli. Quando vide arrivare quel celebre tenore con l’enorme foulard al collo, quel grandissimo pilota con lo sguardo malinconico, quel ragazzo timido con la bandana in testa, quella principessa col sorriso un po’ triste e altri ospiti strabilianti capì di aver avuto un’idea bellissima. La cena fu un successo. Tutti andarono via felici. Con un cavallino fra le mani. Con la prefazione di Alessandro Cattelan «Sembrava che gli ospiti, anche quelli che si erano incontrati da pochi minuti, si conoscessero da sempre. Sic accanto a Marco e ad Ayrton pareva un bimbo affamato di favole. [...] E Tazio che chiedeva a Lucio se veramente avesse cantato un intero disco chiamato Automobili; e Luciano che ripercorreva con Lady D le serate passate insieme nel nome della solidarietà; e il commendatore che faceva il galante con la divina Maria, chiedendole della sua Norma e della sua Violetta...»