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註釋

L'artista curioso com'è ha ficcato il naso nelle faccende della scienza. Per vedere di che cos'è fatto quel mondo, per farsi interprete delle curiosità, delle aspettative, ma anche dei rischi, delle paure, delle inquietudini che la scienza e le sue applicazioni portano con sé. Fotografia, scultura, pittura. E partecipazione. Mentre è crescente la necessità di diffondere la cultura scientifica e tecnologica per rispondere all'esigenza di "public understanding of science", il coinvolgimento del "pubblico" nelle cose della scienza anche lo scienziato non può più restare indifferente all'interesse crescente per il suo lavoro, su cui si fa ormai un gran discutere. Festival, celebrazioni, concorsi: le iniziative in questo campo non mancano di certo. Un panorama composito, in cui da qualche tempo a questa parte, insomma, si può contare un protagonista in più: l'arte.

Qual è il luogo in cui arte, scienza, pubblico, con le loro rispettive istanze, aspirazioni, culture possono riunirsi? In quel luogo speciale, in cui giocare, toccare, coinvolgersi, emozionarsi, sorprendersi con la scienza, che è il science centre. Con una parola d'ordine: "esperienza". Grazie a uno stile di scrittura agile e veloce, a una ricca serie di esempi - con la descrizione di opere d'arte e performance sempre sorprendenti, bizzarre, vigorose – e a un ricco apparato iconografico questo libro vuole essere un primo e inedito tentativo di creare un ideale filo di congiunzione, ove possibile, tra esperienze diverse dell'arte nei science centre. Convinti che partendo dalla storia dei science centre da un lato e delle ricerca artistica contemporanea dall'altro per arrivare all'esperienze di ieri e di oggi, dentro e fuori l'Europa, individuando caratteristiche, peculiarità, differenze, questo libro potrà diventare un testo base, un primo esercizio per descrivere una realtà in continua espansione, dominato da una straordinaria e vitalissima entropia.