I Romani furono maestri nell’edificazione dei ponti in pietra a partire soprattutto dall’età augustea. Il nostro territorio è costellato da numerose presenze archeologiche riconducibili a ponti lapidei romani, alcuni dei quali ancora funzionanti, nonostante le modificazioni susseguitesi nei secoli; tra questi il ponte augusteo di Narni rappresenta ancora oggi una delle opere di ingegneria più imponenti. Numerosi esempi si trovano anche nelle Province dell’Impero, segni tangibili di un approccio culturale fondato anche sulla diffusione dell’arte e della tecnica delle costruzioni.
Il volume raccoglie gli esiti di una ricerca finalizzata alla definizione di un quadro metodologico per l’implementazione di una piattaforma informativa multidisciplinare e multiscalare condivisa. I cinque casi di studio – i ponti Emilio e Fabricio a Roma e di Augusto a Narni, i ponti romani di Rieti e di Alcántara (Spagna) – si basano su un’attività di rilievo digitale e di ricerca storico-documentale e soprattutto di analisi critica e di approfondimento tecnico-costruttivo sulle caratteristiche principali del progetto, della sua realizzazione e della sua trasformazione nel corso di ben due millenni di storia.
Il volume diventa così l’occasione per intraprendere un affascinante viaggio nel tempo, per immergersi con l’immaginazione nel pieno di un periodo, quello dell’Impero Romano, sempre affascinante, coinvolgente e a volte misterioso.