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Interpretazione, permanenza e attualizzazione dei classici antichi
註釋

Il presente volume, riedizione della ristampa del 1986 edita da “Vita e Pensiero”, riporta l’integrazione alle note dell’edizione del 1974 della stessa casa editrice.

A conclusione del saggio, sono state inserite tre recensioni pubblicate in altrettante riviste scientifiche.

Un volumetto prezioso e molto denso, inteso a guidarci per interpretare e attualizzare il più obiettivamente possibile i testi classici, in un’epoca in cui l’informatica e il web la fanno da padroni e sembrano voler seppellire l’humanitas insita negli scrittori greci e latini.

Dopo una premessa su “L’Autonomia della critica”, l’Autore analizza le tendenze e le correnti della critica letteraria tra Ottocento e primo Novecento, considerando le diverse posizioni assunte dal De Sanctis e dal Carducci: l’uno caratterizzato da una concezione “stilistico-letteraria”, l’altro invece da una concezione “ideologico-morale”.

È interessante il modo in cui l’Autore ci porta a comprendere la conciliazione tra le due correnti, operata da Benedetto Croce.

Lo studioso si sofferma poi sull’importanza del “Ricupero dei valori formali”, mettendo in risalto il contributo tanto del “Circolo linguistico di Praga”, quanto del “New-Criticism” angloamericano.

Dopo un’attenta disamina della critica strutturalistica, il Cremona passa in rassegna la “Forza di sopravvivenza dell’antico” ed esalta la “Polivalenza dell’opera classica”, polivalenza che permette al lettore di focalizzare un autore giustapponendolo al momento storico attuale.

Peculiarità di questo libretto è l’ingente quantità di note bibliografiche ed esplicative che lo rendono — come dicevo — molto prezioso per chi volesse approfondire gli studi classici.

A giusta ragione P. V. Cova del presente saggio scrive: «Promette molto meno di quello che contiene».