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Il risarcimento del danno per la violazione delle distanze tra edifici
註釋Il testo, con una struttura operativa, illustra tutte le problematiche connesse alla responsabilità per la violazione delle distanze tra edifici. Ogni capitolo si apre con i PRINCIPI giuridici a fondamento degli argomenti trattati, segue il sommario del commento e la sezione CASISTICA dove si indicano alcune fattispecie concrete. Il COMMENTO è strutturato con un intercalare di riferimenti sia giurisprudenziali che dottrinali a sostegno di quanto viene esposto.Il risarcimento del danno conseguente alla violazione della normativa sulle distanze altro non rappresenta che la finale conseguenza della responsabilità esistente in capo a chi non si attiene a quanto disposto dalla legge.Il volume è così strutturato: nel primo capitolo si descrive la fondamentale distinzione tra beni mobili e beni immobili e vengono enucleate le altre categorie di riferimento (es. pertinenze, beni demaniali); segue poi nei successivi capitoli la descrizione e l’analisi della regolamentazione sottesa al fenomeno risarcitorio.Particolare attenzione è destinata, inoltre, alle problematiche relative all’intercapedine, al muro di contenimento, alla violazione dei regolamenti locali, al calcolo delle distanze, alla sopraelevazione, alla demolizione e conseguente ricostruzione del manufatto oggetto del contendere e alla disciplina degli alberi presso il confine.-Risarcimento, responsabilità, cose e beni-Limiti, obblighi e responsabilità nel diritto di proprietà -I limiti imposti alle facoltà del proprietario dalla disciplina codicistica delle distanze-Il concetto civilistico di costruzione nell’applicazione della di­sciplina sulle distanze-Il muro di cinta con altezza non superiore ai tre metri non è costruzione ex articolo 873 del codice civile-Distanze tra costruzioni e distanze dai confini-Rilevanza giuridica del permesso a costruire il diritto alla demolizione del manufatto costruito in violazione delle norme contenute nei regolamenti locali richiamati-I regolamenti locali che fanno riferimento a distanze dai con­fini-La successione nel tempo di regolamenti locali e la disciplina successiva meno vincolante-La c.d. rettifica dei confini resa necessaria per l’attuazione del piano urbanistico-Le distanze nelle costruzioni-Misurazione lineare (e perpendicolare) e necessità che i ma­nufatti si fronteggino-Calcolo della distanza tra fabbricati e riferimento all’altezza dei medesimi-Incidenza sulle modalità del calcolo dei regolamenti locali e delle norme edilizie in genere-Costruzioni edificate a confine con piazze o pubbliche vie-Risarcimento, distanze tra edifici e principio di prevenzione: la triplice facoltà alternativa del primo che ottiene il permesso a costruire-Il prevenuto e il diritto a conseguire la comunione del muro-La prescrizione normativa di zone di sicurezza tra fabbricati-Gli strumenti urbanistici che prevedono unicamente la distan­za tra costruzione e confine-Il regolamento locale che si limita a fissare la distanza minima tra le costruzioni-Alberi presso il confine-Estirpazione di alberi o siepi piantati a distanza illegittima-I rami d’albero che invadono il fondo altrui-Le radici d’albero che invadono il fondo altruiRiccardo Mazzon Avvocato Cassazionista del Foro di Venezia. Ha svolto funzioni di Vice Procuratore onorario presso la Procura di Venezia negli anni dal 1994 al 1996. È stato Docente in lezioni accademiche presso l’Università di Trieste, in corsi approfonditi di temi e scritture giuridiche indirizzati alla preparazione per i Concorsi Pubblici. Autore di numerose pubblicazioni giuridiche.