Dove finisce Roma si va a lavare i panni e a prendere l'acqua alla marrana, ci sono le baracche della gente malfamata. E ci sono le grotte, dove si andava a giocare, e ora si va a rifugiarsi dalle bombe, a morire, come i trecentotrentacinque dell'Ardeatina, o a nascondersi dai fascisti che ti cercano, come fa Ida. È lei, giunta dodicenne dalla Sardegna nel '38 per vivere nella capitale, la protagonista di questo romanzo. La sua storia privata, tra nostalgia di casa e primi amori, si intreccia con la grande Storia: i rastrellamenti nel Ghetto, i bombardamenti su San Lorenzo, le violenze degli occupanti tedeschi, l'attesa degli americani. Fino alla decisione di entrare nella Resistenza, perché «l'antifascismo era per natura, per senso di giustizia, di solidarietà». E a Ida «sembra che non c'era altro da fare».