Il volume raccoglie gli Atti di un
Convegno dedicato alla figura e
all’opera di Paolo Emilio Stasi
(1840-1922), pittore, maestro di
una generazione di artisti molto
attivi nell’Italia meridionale, ma
anche appassionato di paleontologia.
Fu sodale di Ulderico Botti,
uno dei pionieri della disciplina
nel nostro paese, a cui segnalò il
sito di Grotta delle Striare, sulla
costa di Castro, nel Salento, in
cui furono rinvenuti resti di fauna
pleistocenica. Nel 1900 scoprì
Grotta Romanelli, un importantissimo
sito preistorico. Gli scavi
operati, a sue spese, portarono
alla luce resti di animali di remota
origine e strumenti litici di epoca
paleolitica, nonché graffiti degli
uomini che abitarono quella cavità.
Poiché estraneo al mondo accademico,
Stasi attirò su di sé le
perplessità di Pigorini, la massima
autorità nel campo, ma fu difeso
da Ettore Regalia del Gabinetto
Paleontologico di Firenze. I materiali
raccolti durante le esplorazioni
condotte da Stasi verranno
donati al fine di costituire il nucleo
originario dell’attuale Museo ALCA
di Maglie (Le).
Il testo prende soprattutto in esame
la dimensione del pittore paesaggista,
contestualizzandolo nel quadro
della cultura artistica dell’epoca.
L’indagine diventa poi opportunità
per disegnare un percorso
educativo per una più approfondita
conoscenza del territorio da parte
delle nuove generazioni.