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Avventuroso cammino nel cinema italiano
註釋Vitti propone un cammino all'interno del cinema italiano del Novecento, la cui peculiarità consiste soprattutto nella appassionata competenza con cui l'autore riesce a stabilire raffronti e connessioni tra opere filmiche e registi, tra contenuti e realtà storica, così come tra sequenze cinematografiche e tecniche di ripresa. Il filo rosso che collega le indagini di Vitti consiste nella dimensione "impegnata" del nostro cinema, la quale si origina soprattutto in quel grande crogiuolo di esperienze che è il neorealismo - forse la stagione più fertile, ideologicamente e metodologicamente, del cinema contemporaneo - e grazie a registi del calibro di Mario Monicelli, Giuseppe De Danti, Carlo Lizzani, Francesco Rosi, per citarne alcuni. Da lì, risalendo nel Novecento, Vitti identifica alla luce delle sue analisi i mutamenti dei linguaggi e dei contenuti, passando per le opere di Nanni Loy, Pasolini e la Wertmüller, fino a Salvatores e Nanni Moretti, sempre verificando come la lezione dei pionieri sia filtrata e si sia rivitalizzata nelle opere filmiche che giungono fino ai nostri giorni.