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註釋L'orrore della vita, la bellezza della vita. L'infanzia negata, vomitata, scaduta. La fantasia salvifica, ma solo per poco. Siamo il fango che abbiamo ingoiato, siamo il fiele che abbiamo bevuto. Indietro non si torna. Mai. Si può soltanto camminare sui detriti di un'esistenza immaginaria, ferirsi, annientarsi... per poi farsi stelo in una crepa, fiore in mezzo al fango, ali senza volo. Su una spiaggia desolata un Bambino e il suo Topo, una Signora, il Vecchio e, finalmente, un Uomo. Un'amicizia impossibile, una cancrena inarrestabile. E dalla fine inevitabile di tutto, la rinascita di tutto. Il dolore, la crescita, la speranza, uno spiraglio di vento. E di luce. Una litania poetica per un fiaba horror. Una metafora sull'esistenza pungente e dolorosa quanto può esserlo la bellezza così struggente che fa male.