Dalla fine degli anni ’50 del secolo scorso, lo sviluppo della scienza delle macromolecole di sintesi ha portato all’industrializzazione di una vastissima gamma di materiali polimerici, con applicazione in tutti i settori produttivi.
A partire dalla Plastic revolution, artisti e designer hanno utilizzato la plastica per la realizzazione di opere d’arte e manufatti, affiancando o anche sostituendo i materiali naturali. Per questo motivo, un numero sempre maggiore di oggetti in plastica di elevato valore storico e artistico sono entrati a far parte di collezioni private e pubbliche.
Fattori quali la natura organica dei materiali plastici, il loro invecchiamento, la loro limitata resistenza al degrado e la loro specificità comportamentale hanno evidenziato la necessità di identificare procedure di conservazione e restauro diverse da quelle utilizzate per gli oggetti in materiali più tradizionali.
Inoltre, sempre più frequente è l’impiego di formulazioni a base di prodotti macromolecolari di sintesi proprio nelle operazioni di restauro dei Beni Culturali, compresi quelli in “plastica”.