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A colloquio con Paolo Portoghesi
註釋Successo è un termine di difficile definizione, legato com'è a fattori spesso aleatori e a ragioni spesso esterne a esperienze disciplinari. Questa collana, dedicata allo specifico mondo dell'architettura, cerca le possibili ragioni di alcuni percorsi di “successo” attraverso le testimonianze-confessioni in forma di dialogo con alcuni dei protagonisti del dibattito contemporaneo sull'architettura e la città. PAOLO PORTOGHESI da quando, giovanissimo ha scoperto la sua vocazione di architetto, ha speso il suo tempo a leggere, a viaggiare, a scrivere, a progettare, ad ascoltare musica, a insegnare, con l'obiettivo di dimostrare che la modernità può e deve riconciliarsi con la tradizione. Quasi tutte le regioni italiane ospitano dei suoi edifici, dalla grande Moschea di Roma, al teatro di Catanzaro, al Quartiere Latino di Treviso, alla torre dell'Angelo di Padova, alle chiese di Salerno, Vicenza, Terni e Castellaneta. Alcuni dei suoi libri come Roma Barocca, Dopo l'architettura Moderna, e la monografia su Borromini sono diventati dei classici e le sue indagini hanno affrontato temi storici e teorici di grande vastità come quello del rapporto tra Natura e Architettura, titolo di un suo libro del 1999. A Venezia ha inaugurato nel 1980 la sezione Architettura della Biennale con la “Via Novissima” una strada virtuale trasferita a Parigi e a San Francisco. Dal 1984 al 1993 è stato presidente della Biennale. Ha ricevuto diversi premi e lauree honoris causa, è ufficiale della Legion d'Onore, professore Emerito di Geoarchitettura alla Sapienza, membro dell'Accademia dei Lincei e attualmente presidente della Accademia Nazionale di San Luca.Vive da parecchi anni nel borgo di Calcata con sua moglie Giovanna preziosa collaboratrice in ogni campo della sua attività.