A 25 anni dalla caduta dell’Urss e dalla fine del comunismo, Mosca è tornata a recitare un ruolo di primo piano sullo scacchiere internazionale. Dopo le fallimentari esperienze di Gorbaciov e Eltsin la Russia era una nazione in declino e appariva destinata a diventare parte integrante del Terzo mondo, dopo essere stata per molti anni la seconda Potenza del globo. Quando tutto per i russi sembrava perso dal cilindro della storia è uscito fuori Vladimir Putin, fino al 1999 oscuro agente Kgb. Oggi al suo terzo mandato presidenziale, con la prospettiva di governare fino al 2024, il Nuovo Zar ha ridato alla Russia il suo antico splendore utilizzando il petrolio ed il gas, ovvero quei beni che la grande finanza internazionale aveva provato a spartirsi dopo la dissoluzione dell’Urss. Un politico così ovviamente non può piacere all’Occidente che non può far altro che accusarlo di non rispettare i diritti umani. Dalla sua parte ci sono però i russi che continuano a sostenerlo a spada tratta. Putin è riuscito a creare per il suo Paese una fitta rete di collaborazioni internazionali che hanno saputo mettere Mosca al riparo perfino dagli effetti delle sanzioni decise dall’Occidente come ritorsione dopo che il Cremlino ha riportato tra i confini nazionali la Crimea. Contrariamente a quanto i media, anche italiani, vorrebbero far credere Putin merita appieno un posto nella storia, e non del tutto in negativo.