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Assassinio in laboratorio
註釋In questo libro racconto in modo divertente e ironico, spero, le mie (e altrui) avventure lavorative, ma soprattutto extralavorative nell’ambito del Laboratorio nel mondo Universitario e Ospedaliero partendo dagli anni 196... fino al 1990.
Le avventure sono degne di “Amici Miei” ma tutte rigorosamente vere, abbellite per motivi letterali ma vere. (Importante leggere l’introduzione).
Anticipazione a supporto: un mitico personaggio capace di una impresa tuttora insuperata (Viaggio Rimini – Venezia) ha personalmente ribadito, poco prima di Natale durante una delle nostre riunioni conviviali con persone a cui era stata da tempo racconta la sua follia e considerata naturalmente inventata, che tutto quello riferito era la sacrosanta verità.
Il paziente lettore si chiederà come sia possibile ricordare tanto dopo anni.
In primis quando ho scritto non era passato molto tempo, e avevo ancora una buona memoria, infine si rinvanga il passato quando ci si trova con gli amici.
Da qui a scriverle è stato un passo buono e giusto.
Il problema è stato la differenza con la prosa usata nei testi scientifici, da allegare agli atti dei vari congressi, e dei due o tre libri cui ho contribuito alla stesura.
Qualcuno troverà eccessivo l’uso di interazioni in dialetto bolognese, ma allora capitava, e tuttora il suo uso sporadico con alcuni dei personaggi del libro lo si fa.
Tutto inizia dalla partecipazione iniziale a una esperienza indimenticabile sul metabolismo lipidico presso il Laboratorio di Ricerca della Clinica Ostetrica e Ginecologia Pasquale Sfameni dell’Università degli Studi di Bologna. Purtroppo ora non esiste più, il laboratorio, non la clinica.
Successivamente contribuire profondamente alla messa a punto di analisi imperniate sull’impiego di antisieri, ora diffuse in molti settori clinici, dal campo ormonale agli indicatori tumorali.
Ho volutamente tralasciare gli aspetti negativi, che qualsiasi attività lavorativa comporta, non sono sempre tutte rose e fiori. I rapporti non sempre idilliaci con le varie dirigenze, qualche screzio con i collaboratori e talvolta pure con gli amici.
Per non parlare di aspetti ancor più delicati. Ad esempio dovevo andare a Palermo, assieme ai soliti amici per un congresso, con quell’aereo che sopra Ustica fu abbattuto. Mi era nata da poco la mia secondogenita e non me la sentivo di lasciare sola mia moglie, approfittando che anche i colleghi avevano un periodo denso di impegni, circa una settimana prima della partenza facilmente li convinsi a soprassedere. Non dico altro. Bando alle tristezze...
Per altre notizie sulla mia persona vi invito a considerare quelle scritte per una altra pubblicazione ebook: Al Mannd dal Vén o de Rerum Vinorum”.