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Gloria magistri
註釋Come per vivere il presente e prefigurare il futuro è necessario conoscere il passato, così ritrovare e rileggere pagine scritte nei differenti momenti d'una crescita di curiosità significa misurarsi di nuovo con le motivazioni profonde della vita. Discipuli victoria magistri est gloria: la frase, scritta in un'epistola di Gerberto d'Aurillac, sembra riferirsi ad una gerarchia intellettuale inevitabile. Eppure, di fronte ad una cultura che dall'alto Medioevo in poi rimane privilegio di un'élite sempre più aristocratica e insensibile alle ricadute sulle quotidianità delle classi subalterne, la letteratura può offrire direzioni alternative contigue all'immenso panorama delle sapienze ebraiche, grecolatine ed arabe. Il brulicante mondo analfabeta dei credenti e dei laici sta alla base del de seculo fugitivus, amplissimo contorno di testimoni e di opere che, in un costante rischio di marginalità,descrivono e raccontano realtà lontane dalle istituzioni.