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Un Ragazzino all'Augusteo
註釋

Volume numero 12 della collana "Classici" a cura di Pierluigi Pietricola.

A un anno dalla scomparsa di Fedele d'Amico, appare la prima raccolta di saggi «postumi», da lui stesso scelti all'interno di una sterminata opera di critico e studioso.
Alternando impostazioni, durate e obiettivi diversi, D’Amico ha composto un quadro di casi della musica squisitamente calibrati: da Mozart, Beethoven, Rossini e Verdi, a Berlioz, Brahms e Ravel, da Busoni a Schönberg e Nono, i nodi centrali della storia musicale moderna sono passati al vaglio di una intelligenza critica, di un coraggio mentale e di una partecipazione umana straordinaria.
Dietro ogni scritto di D’Amico, nel segno della critica più smaliziata, o nel tono famigliare e autobiografico, o nella proverbiale via polemica, il destinatario della musica, cioè il pubblico, è sempre tenuto presente; la musica eseguita, nella sua percezione sonora, pubblica, è la misura di un giudizio che non conosce debolezze verso preconcetti o impegni di altra natura. I problemi della regia d’opera, dei libretti in lingua originale o tradotti, la poetica del balletto, la vicinanza con gli interpreti, l’immediatezza delle cose viste e sentite, si innestano sui ritratti dei grandi autori o all’interno di polemiche più scottanti, rincalzandole di illuminazioni decisive.
Chi temeva che D’Amico maestro e virtuoso della conversazione e del racconto fosse perduto per sempre, lo ritrova qui vivo in tutta la sua sincerità: in una scrittura critica che resterà un modello per l’acutezza e l’esattezza con cui ha fissato le scoperte di una sensibilità e di una cultura con pochi riscontri in tutta la tradizione musicologica italiana.